La Faggeta del Pollinello vegeta, infatti, in un contesto territoriale unico tra le cime del Pollino e del Dolcedorme, in simbiosi con il secolare Pino Loricato, e si estende fino a 2000 m di quota riuscendo, quindi, a resistere in condizioni climatiche e ambientali abbastanza estreme. In questa Faggeta, grazie alla collaborazione tra l’Università della Tuscia e l’Ente Parco Nazionale del Pollino, sono stati scoperti i faggi più vecchi d’Europa datati oltre 600 anni.
Ad oggi sono 94 le faggete vetuste riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale, suddivise in 18 Paesi, e solo in Italia ce ne sono 13 di cui 2 nel Parco Nazionale del Pollino. Esse rappresentano un esempio eccezionale di foreste complesse, che offrono un ampio spettro di modelli ecologici e diversi tipi di faggi, in condizioni ambientali diverse. Il faggio europeo ha resistito a ogni glaciazione dell’ultimo milione di anni, sopravvivendo a qualsiasi condizione climatica avversa, nella parte meridionale del continente europeo. Dopo l’ultima Era Glaciale, circa 11.000 anni fa, il faggio ha cominciato a espandersi dalle zone del sud fino a ricoprire ampia parte del continente europeo.
Siti di riferimento
https://whc.unesco.org/en/decisions/7951
https://www.europeanbeechforests.org/world-heritage-beech-forests/italy
https://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/481
https://www.unesco.it/it/News/Detail/1188